DREAM THEATER: IL REPORTAGE

Riaprono le porte del teatro dei sogni. La location scelta per la prima delle tre date nel nosto paese è stato il Forum di Milano (Bologna e Roma le altre città), dove ad attenderli con trepidazione c’erano più di 8000 fans.
All’interno troviamo un palco molto sobrio con tre schermi di cui uno grande in centro e due più piccoli posti ai lati, che accompagneranno lo show con immagini e con un sistema di telecamere poste anche sulla tastiera semovibile.
Per questo "Train of Thought World Tour 2004" i Nostri hanno deciso di fare un concerto autocelebrativo chiamato "An Evening with Dream Theater", senza nessuna band di supporto e con più di tre ore di musica.
Alle 20.30 in punto gli schermi iniziano il conto alla rovescia:
-"1989" l’anno del loro primo album "When day and dream unite" con immagini e suoni del periodo
-"1992" Images and Words;
-"1994" Awake;
-"1995" Change of Season;
-"1997" Falling into Infinity;
-"1999" Scenes from a Memory;
-"2001" Scenes fom New York;
-"2002" Inner degrees of inner turbulence;
-"2004" oggi…si accendono le luci e si parte con "As I am", il nuovo singolo. La prima cosa che colpisce è il muro sonoro scaturito dagli air monitor, merito di una gran produzione e dell’ottima acustica del posto.
Si intuisce subito che sono in gran forma, in modo particolare James La Brie, che, sebbene appesantito da qualche chilo di troppo, ci regala una performance da brivido.
All’interno dello show,suddiviso in due parti da un’ora e mezza con un intervallo di 15 minuti,vengono estratti cinque pezzi dall’ultimo studio-album da pochi mesi pubblicato ("This Dying Soul,Endless Sacrifice,Honor Thy Father,In The Name Of God") che, anche se orfane dell’ispirazione dei giorni migliori, in sede live acquistano un fascino particolare, con sonorità molto moderne vicine a band come Tool e Machine Head, grazie alla sette corde di John Petrucci.
Nella prima parte dello show, chiusa con una splendida versione di "Finally Free",vengono eseguiti brani che ripercorrono l’intera carriera della band: dal loro primo album troviamo "Only A Matter Of Time", passando per l’emozionante "Another Day" scaldata dagli accendini e dai cori del pubblico, seguite da "Beyond This Life","Hollow Years","War Inside My Head" e "The Test That Stumped Then All".
Lo show si anima con l’ingresso sul palco di John Miyung e del suo stick bass per l’intro di "New Millennium", seguita da "Caught In A Web", con Mike Portnoy in grande evidenza, al termine della quale viene lasciato solo sul palco per un rocambolesco drum-solo, a dire il vero un pò superfluo in quanto ogni brano è già di per se un’assolo. Nel pezzo successivo a far da protagonista sono le tastiere di Jordan Ruddes (che assomiglia sempre di più a Tony Levin).
A seguire il trittico di songs estratte da Awake, la strumentale "Erotomania","Voices" e la semiacustica "The Silent Man". Infine la già citata "In The Name Of God",alla fine della quale i Dream Theater lasciano il palco per farvi ritorno dopo alcuni minuti, richiamati dalle urla dei fans, esaltati ancor di più quando si innalzano nell’aria le note di "Hallowed Be Thy Name" degli immortali Iron Maiden,suonata in maniera spaventoso.
La folla oramai è in delirio e i cinque tornano nuovamente sul palco, dove il loro capolavoro "Metropolis" chiude una fantastica serata che rimarrà impressa per molto tempo nei cuori della gente.
La performance riconferma i Dream Theater nell’Olimpo dei grandi, dotati di una immensa preparazione tecnica tale da farli apparire come degli esseri alieni, se non che gli strampalati cori di Mike (il nostro simpatico eroe che indossa la maglia della nazionale italiana di calcio) e di John, facciano tornare l’alone mitico che aleggia sul palco a livelli più umani.

A Bologna, come da loro consueta abitudine, stravolgono completamente la scaletta fin dalla seconda "Mirror". Nell’arco dello show, impeccabile dal punto di vista tecnico e musicale, troviamo uno splendido solo di pianoforte eseguito dall’ex enfant prodige Jordan Ruddes, il quale ci regala un inaspettato frammento di "Impressioni di Settembre" della nostra P.F.M. e una lunga jam durante la quale viene eseguito un medley dove riconosciamo "Summer Song" di Joe Satriani,"Foxy Lady" di Hendrix e il mai abbastanza lodato genio di Frank Zappa, che appare anche sugli schermi.

WAITING FOR ANOTHER DREAM…
Nella sezione Immagini le foto live e le memorabilia del tour!