RENATO ZERO RACCONTA IL SUO SOGNO

"Se ne stava lì da sempre. Nascosto, in una sorta di limbo. Per periodi spesso interminabili. Ce lo tenevamo dentro. Gelosi. Col terrore che qualcuno potesse rubarcelo. Intuirne il valore e la consistenza e magari renderlo realizzabile, alla faccia della nostra pigrizia. Io, il mio Sogno, l’ho messo in piazza subito. Senza esitare. Sicuramente incosciente dei pericoli che avrebbe potuto correre. Però in cuor mio talmente orgoglioso di lui, da decidere di rischiarmela…

Oggi lo conoscono tutti. Perché io l’ho incarnato perfettamente. La mia faccia: il suo specchio. Il mio palcoscenico: il suo hobby preferito. Si è fatto amare oltre me. Riuscendo ad esprimersi anche in mia assenza.
Stringendo solide alleanze con la mia gente. Impegnandola in manovre assai coraggiose, verso un cambiamento di pensiero, netto e radicale.
Da oggi, 29 maggio….ho deciso! Metto in scena il Sogno. Per premiarlo ed anche per vedere dalle vostre facce, se siete ancora in grado di riconoscerlo. Lo avete visto bambino, e forse resterete sorpresi di ritrovarvelo così cresciuto. Così splendidamente maturo….un vero fenomeno.

Farà la sua bella figura, in un tempo divorato dal consumismo. Sottomesso alle regole ferree del business. Dove solo poche, significative alleanze, si aggiudicano indisturbate il favore delle borse, manovrando i “barili”. Dall’altra parte, una profonda insicurezza sembra mettere a tacere ogni desiderio di rivalsa. E permettersi un sogno, da queste parti, adesso, è più che mai improbabile. Ma quando se ne presenta l’occasione, si può sempre ripiegare sui “sogni surgelati” (con tanto di data di scadenza). Visioni e astrazioni in gruppo, con accompagnatore ed interprete. Teletrasporti via satellite e altre mille diaboliche interpretazioni del malessere. Ce n’è per tutti i gusti. Per tutte le età. Purché paghi, puoi sceglierti il modo, il giorno e con chi goderti l’artificio. Ma chi ha coltivato un Sogno, con fatica, e a proprie spese…non lo freghi certamente.

Il mio Sogno, a proposito, non solo non è morto, ma è addirittura aumentato di peso. Per questo, per portarlo in giro, è necessario ingaggiare una colonia di bilici (4 per l’esattezza) e una quarantina di inservienti per fargli raggiungere il centro dello stadio. Se mangia? Ha un appetito smodato!!!! Fra carburante, pedaggi autostradali, assistenza, tagliandi e manutenzioni varie, lascio a voi immaginare quanto la Creatura mi costi.
Ma ci avviciniamo al suo compleanno. Il prossimo 30 settembre, il Signorino compirà 54 lune (straordinari esclusi), e quindi ho ritenuto giusto regalargli un tour.

A festeggiarlo sul palco, ci sarà una schiera di Amici Artisti e musicisti impeccabili come: Stefano SENESI (al pianoforte). Elio RIVAGLI (alla batteria). Rosario JERMANO (alle percussioni). Paolo COSTA (al basso). Giorgio COCILOVO (alle chitarre). Marco FORNI (alle tastiere). Il superlativo Phil PALMER (alle chitarre). E Remo RIGHETTI (alla programmazione e gestione del pro-tools). Al mixer di palco: Stevan Martinovic. Al mixer di sala Franco FINETTI. Light designer Billy BIGLIARDI. Gli interventi per Orchestra Sinfonica sono scritti e diretti dal Maestro Renato SERIO. E poi, due grandi stelle del teatro e del cinema italiano: Giancarlo GIANNINI e Giuliana LOJODICE racconteranno: vizi, strazi, sollazzi, debolezze e virtù del mio capo-comico-alter-ego: il SOGNO. E ancora…12 ballerini magistralmente diretti dal grande Bill GOODSON e dalla sua assistente Simona MORGIA. Fra sete, taffettà, ricami e passamanerie: due “grandi firme” della moda italiana: Roberto CAVALLI e Carlo PIGNATELLI. La magica sartoria teatrale di Gabriele MAYER. Insieme, per dare forma, consistenza e colore alla mia musica. Mentre Cesare PACIOTTI si prenderà cura del mio piede-ballerino. Chiedo scusa se è ancora “l’esagerazione” ad animarmi. Ma per voi, che mi conoscete bene, questa non è una novità. Il mio vantaggio è saper prendere la vita di petto. Essere sempre un sorriso avanti alla stanchezza. E perciò vado…me la rischio. E questa volta ho voluto strafare. Un total-body sulle mie gesta: discusse e discutibili. Eppure vissute con lucida coerenza. Con innegabile sincerità. A differenza di me, il Sogno non si trucca . E non si lascia trasformare, men che mai per esigenze di copione. Per questo l’ho amato… Perché il Sogno è l’unica cosa seria. L’unico spazio incontaminato. Una tregua! E lui…per me…rimane ancora…la più incredibile delle realtà.
Se verrete a Milano. A Verona. A Firenze. A Roma, capirete perché…non ho mai smesso di….SOGNARE!!!!


Renato ZERO