C’era un tempo dove andare in un negozio di dischi era uno dei miei passatempi preferiti.
Lo facevo spesso e ci passavo anche un paio d’ ore. Andavo al Discobolo in via Vodice e ci trovavo Massimo Bonelli che mi consigliava dischi rock. Andavo da Buscemi e trovavo un commesso con la barba di cui purtroppo non ricordo il nome che mi introduceva ai maestri del jazz e Mario il proprietario che mi parlava del folk inglese. Andavo da Carù e scoprivo la musica roots americana e tanti cantautori seminali e magari sconosciuti.
E grazie a queste persone scoprivo nuovi mondi,nuovi generi musicali,gruppi ed artisti fondamentali: i Jefferson Airplane,Jimi Hendrix,Charlie Parker,Miles Davis,i Pentangle,Jessie Colin Young,il cool jazz,il be bop,il folk revival,l’hard rock,il blues,la musica etnica e così via.
Il 19 aprile si celebra nel mondo il giorno di salvaguardia dei negozi di dischi i cui proprietari,i cui commessi ,quando preparati ed appassionati,sono veri e propri operatori culturali,diffusori di buona musica e di informazioni utili.
Salviamoli frequentandoli con attenzione e passione e compriamo i dischi da loro anche se certe volte costano un po’ di più di quanto li vende la grande distribuzione.
Il sovraprezzo è giustificato e motivato e ha un ruolo sociale utile a non omologare e globalizzare tutto…anche le emozioni.
Claudio Trotta