Per molti era il concerto più atteso dell’anno. Per tutti i presenti è stato il concerto del secolo! Finalmente gli AC/DC in uno stadio italiano, dopo la doppia tappa milanese dello scorso Marzo.
L’Italia rock si è riscoperta AC/DC dipendente dopo l’uscita dell’ultimo album di inediti “Black Ice”, che ha dato ad Angus e soci una popolarità forse mai raggiunta prima nel nostro Paese. Il pubblico che assedia lo Stadio Friuli già dalle primissime ore del mattino di Mercoledì è quanto mai variegato: l’età varia dai 14 ai 60 anni e l’alta percentuale di giovani testimonia l’immortalità della musica della formazione australiana, in grado ancora oggi di regalare ai propri fans due ore pieno di rock & roll senza soste.
Il pomeriggio di Udine inizia con Maurizio Solieri e la sua band: un set tiratissimo (probabilmente il più “cattivo” dell’intera serata”), con brani estratti dal suo album solista “Volume I”, eseguiti al fulmicotone, così come la versione in lingua inglese di “C’è chi dice No!”, canzone scritta da Maurizio per Vasco Rossi.
Con Michele Luppi alla voce (apprezzatissimo dal pubblico più metallaro, essendo stato la voce dei Vision Divine) e la sua vecchia band, per lo più composta da membri della combricola del Blasco, la Maurizio Solieri band si prende il caloroso applauso al termine di mezz’ora di rock sanguigno e ispirato.
Alle 20,15 è il turno de Le Vibrazioni, pronti a svelare la propria anima rock anche a chi li ricorda solo per qualche videoclip visto in televisione. In realtà “Le Vibra” sono una rock band con gli “attributi”, come lo testimoniano da sempre i loro concerti e quello di Udine non fa eccezione: 45 minuti di rock tirato, con brani che farebbero invidia a moltissime giovani band straniere, da “Le Strade del Tempo” a “Va così”, fino alla conclusiva “Seta”. Azzeccatissimo il duetto con il vecchio amico Pino Scotto sulla cover di “Rock & Roll” dei Led Zeppelin, dedicata a Ronnie James Dio, che lancia la band verso un finale in crescendo.
Alle 21,30… AC/DC! Il bizzarro video che avevamo visto al Forum, apre anche il concerto di Udine e si parte con “Rock N’ Roll Train”, con tanto di treno nell’ormai celebre scenografia. In fila arrivano tutti i classici, eseguiti con precisione totale dal trio ritmico, composto da Phil Rudd, Cliff Williams e Malcom Young, mentre i due front men Brian Johnson (in grandissima forma) e Angus Young (inesaurbile) scorrazzano per il palco e lungo la passerella come due giovani ragazzini.
La scaletta e le trovate sceniche riprendono i concerti visti a Marzo 2009 ma sotto il cielo di Udine e con una band così in forma, tutto pare fresco e decisamente unico.
Sulle note di “For those about to rock” e sui colpi di cannone si chiude il loro set e una giornata di puro Rock & Roll.
E da Udine verso tutta l’Italia, si leva il grido più che mai attuale: Rock And Roll ain’t noise pollution! (AC/DC, 1979).
Foto di Francesco Castaldo