BON JOVI E DEEP PURPLE : DUE GIORNATE NELLA STORIA  

Ricorsi storici:
17 e 18 Maggio 2010: i KISS e gli AC/DC infiammano l’Italia con due concerti memorabili.
17 e 18 Luglio 2011 la storia si ripete. Cambiano i protagonisti ma il risultato è lo stesso, due giorni di rock ad altissimo livello, travolgenti e indimenticabili.
I BON JOVI a Udine Domenica 17 (nella foto di Francesco Castaldo) e i DEEP PURPLE con orchestra a Verona il 18: due date che entrano di diritto nella storia dei concerti in Italia.
Allo Stadio Friuli di Udine, davanti a 40.000 fans in delirio, i Bon Jovi hanno tenuto quello che loro stessi hanno definito sulla propria pagina facebook come “uno tra i migliori concerti della loro carriera”. Sin dall’inizio si è sviluppato tra artista e pubblico un feeling unico, quella magia che solo i grandi musicisti sanno creare e che neppure la pioggia ha saputo spegnere. Anzi, l’acquazzone che per mezz’ora è caduto su Udine ha galvanizzato lo stesso Jon che ha cantato per tutto il tempo sulla passerella incurante della pioggia, regalando immagini epiche e di folle entusiasmo. Richie Sambora celebra un ritorno su palco in splendida forma, duettando con Jon in maniera impeccabile.
La voce di Bon Jovi è in stato di grazia: due ore e cinquanta minuti di performance incredibilmente precisa e allo stesso tempo coinvolgente, così come travolgenti sono stati i brani improvvisati a metà concerto, tra cui “Pretty Woman”, duettata con Bobby Bandiera in persona (chitarra ritmica in questo tour) e “Spanish Harlem”.
Quando la band vede la splendida coreografia, pensata dal fan club italiano dei Bon Jovi, l’emozione non si può nascondere e su “Dead or Alive”, Jon chiede di accendere le luci dello stadio per ammirare l’enorme bandiera americana che compare alla sua sinistra e la scritta JOVI alla sua destra.
La band si diverte e non vuole scendere, saranno ben nove i bis che la formazione del New Jersey decide di regalare ai suoi fans.
La setlist:
Raise your hands
You give love a bad name
Blood on blood
We weren’t born to follow
The radio saved my life tonight
It’s my life
Captain Crash and the beauty queen from Mars
We got it going on
Bad medicine+Pretty woman con Bobby Bandiera+You know you make me wanna shout
Spanish Harlem
Bed of roses
I’ll be there for you
Who says you can’t go home
Sleep when I’m dead
Love’s the only rule
Have a nice day
Keep the faith

Encore:

Dry county
Wanted dead or alive
In these arms
Just older
These days
Livin’ on a prayer
Lie to me
Always
I love this town

Il giorno dopo a Verona splende il sole e l’atmosfera fuori dall’Arena è quella delle grandi occasioni. I Deep Purple tornano a sperimentare con un’orchestra sinfonica, la German Neue Philharmonie Orchestra, dopo oltre dieci anni. Il sold out è garantito e, dopo l’esibizione degli apprezzatissimi Ex.Wave, va in scena quello che in molti ricorderanno come la miglior performance della rock band inglese degli ultimi anni. Lo spettacolo non ha nulla a che vedere con gli esperimenti passati, questa volta i protagonisti saranno i brani dei Deep Purple, quelli che hanno costruito mattone dopo mattone la storia di un genere. Sarà l’orchestra al servizio dei Deep Purple e non più i Deep Purple al servizio della musica sinfonica.
Il risultato? due ore di classici senza tempo, eseguiti con una potenza e un pathos di rarissima intensità, all’interno di una delle location più belle d’Italia e nel Mondo.

Opening
Highway Star
Hard Loving Man
Maybe I’m Leo
Strange Kind of Woman
The Rapture of the Deep
Woman from Tokio
Contact Lost
Blind Man
Well dressed
Knockin’ at your back Door
Lazy
No one came
Keyboards solo
Perfect Stranger
Space Truckin’
Smoke on the Water

Encore:
Hush
Black Night