Dopo una lunga attesa, i fan italiani potranno finalmente tornare a vedere dal vivo Fink, al secolo Fin Greenall, che sarà nel nostro paese in versione acustica per una lunga serie di date, da nord a sud, durante la prossima primavera:
Mercoledì 12 Aprile – Milano, Arca
Giovedì 13 Aprile – Cesena, Big Barrè
Venerdì 14 Aprile – Napoli, Teatro Bolivar
Sabato 15 Aprile – Bari, Teatro Forma
Lunedì 17 Aprile – Roma, MONK
Martedì 18 Aprile – Prato, Il Garibaldi
Mercoledì 19 Aprile – Torino, sPAZIO211
I biglietti per i concerti sono già disponibili al pubblico su Ticketone (Cesena, Bari, Prato), Dice (Milano, Roma, Torino), Go2 (Napoli). Per accedere al concerto di Cesena sarà necessaria anche la tessera ARCI.
L’ultimo album del cantautore, IIUII (R’COUP’D, 2021) è la reinvenzione del classico best of: l’artista ha ri-registrato pezzi scritti nei dieci anni tra il 2006 e il 2016, «l’arco di tempo che va da quando me ne stavo in camera mia all’uscita della prima hit, i palchi dei grandi festival con produzioni importanti e tutto il resto».
Nel 2019, dopo tre anni di tour intensi insieme alla band, Greenall si è imbarcato in un tour solista in acustico che l’ha riportato alla semplicità dei suoi esordi, e lavorare a un album che rispecchiasse questa semplicità gli è sembrato il modo migliore per raccontare la sua storia.
L’uscita è stata anticipata dal primo estratto Warm Shodow (IIUII), la rivisitazione di una delle canzoni d’amore più amate di Fink. «Warm Shadow è stato per anni il brano di apertura perfetto di ogni set – trascinante, ritmato e piacevole – che permette a tutti noi di far cominciare lo spettacolo nel modo giusto. È una di quelle canzoni che possiamo suonare anche nel sonno e non ci stanca mai, la amiamo sempre di più, e nei festival arriva a durare più di 10 minuti!».
IIUII è allo stesso tempo una retrospettiva e un riferimento al presente. Registrare di nuovo certi pezzi con la maturità che Fin e gli altri membri della band hanno acquisito nel tempo in questo caso non significa rimasterizzarli e ripeterli, ma guardare al passato analizzandolo attraverso le esperienze vissute. Questo lavoro ha costituito anche un’occasione per riascoltare i vecchi album apprezzandoli per quello che sono e riservare a ogni canzone la considerazione che merita, al di fuori dei soliti discorsi su quale pezzo funziona meglio sul pubblico.