A poco più di un mese dall’uscita dell’album Traffic Fiction su Oh Boy Records – l’etichetta fondata dal leggendario John Prine – Tré Burt annuncia un tour che include due appuntamenti in Italia.
Tré Burt si trovava su un palco di Philadelphia a inizio 2023 quando gli sono arrivate delle brutte notizie: suo nonno, originario proprio di quella città, era mancato. Non era una cosa inaspettata: per anni, Tommy Burt aveva affrontato una demenza precoce, e ogni volta che lo vedeva Tré si rendeva conto che un altro pezzetto di lui era scivolato via. Il nipote aveva iniziato anche a registrare le loro ultime chiacchierate in modo da poter conservare quei momenti, per quanto potessero essere ripetitivi e frammentati, prima che la possibilità di poter avere una conversazione col nonno svanisse per sempre. Traffic Fiction, il terzo album di Burt su Oh Boy Records – un’inaspettata reinvenzione musicale profondamente radicata nella sua nuova visione del soul classico – porta in sé una parte di questa relazione: il fil rouge che unisce i quattordici brani dell’album è la musica condivisa da nonno e nipote.
L’infanzia di Burt in California non è stata facile: a causa del divorzio dei genitori è costretto a spostarsi di frequente tra Sacramento e la Bay Area, ascoltando The Delfonics e Otis Redding, Marvin Gaye e The Temptations durante i lunghi viaggi in compagnia del padre. Quando diventa un musicista si trasforma in un trovatore vagabondo, che attinge al folk e al blues americano anche per necessità: d’altronde non ha senso esibirsi per strada con una band completa alle spalle. Queste radici e ambizioni compositive iniziano ad emergere nel 2021 in You, Yeah, You, la prima studio session di Burt, e fioriscono in Traffic Fiction passando dal dolce surrealismo country-soul della titletrack al rock di 2 For Tha Show.