THE CURE A TAORMINA : TRE ORE E CINQUE MINUTI DI PERFEZIONE

Ogni fan ha un’idea, un sogno del “concerto perfetto”, della serata magica, unica e indimenticabile che vorrebbe dal suo gruppo preferito. Ogni fan dei Cure ha un sogno mediamente più esigente di un fan di qualsiasi altro gruppo, perché ogni concerto dei Cure è sempre e comunque unico, magico e indimenticabile. MA…c’è sempre l’imprevisto! Metti una sera d’agosto a Taormina, quasi 5000 fans in adorazione davanti al palco, la luna piena e le luci sul mare a fare da sfondo in un antico anfiteatro greco. Sul palco i CURE. Inevitabile che il sogno si avveri. Al Teatro Antico di Taormina, sabato 20 agosto, unica data italiana, i Cure hanno suonato la cosa più vicina al loro “concerto perfetto”. Tre ore e cinque minuti, 36 canzoni, 4 bis (nel senso che il gruppo è tornato sul palco 4 volte!), e Robert Smith visibilmente emozionato che rassicura il pubblico in delirio “Ascolterete tutte le canzoni che vi aspettate, perciò non mi preoccuperei se fossi in voi”.

E così è stato: dall’inevitabile apertura con "Open", attraverso alcuni dei brani più dark del repertorio Cure, alcune b-side, gli hit che li hanno consacrati anche al grande pubblico durante gli anni ’80 e ’90, fino alla canzone che tutti acclamano ma che non compare da almeno 10 anni nelle scalette dei loro concerti, "Killing An Arab", che per l’occasione diventa “KISSING An Arab”, si consuma quello che tutti (Cure inclusi) non stentano a definire uno dei 3 migliori concerti nei 27 anni di storia della band. Sul palco Robert Smith, Simon Gallup (che sembra aver trovato l’elisir di giovinezza), Jason Cooper e Porl Thompson mettono a punto un suono compatto, cupo e magico che non fa rimpiangere il cambio di line-up né la rinuncia alle tastiere. Il Teatro Antico di Taormina sembra offrire la cornice ideale per il concerto di maggiore successo della sua Stagione e per lo spettacolo che nessuno dei presenti potrà mai dimenticare, con uno scenario di luci psichedeliche che illuminano le rovine dell’anfiteatro greco, creando una scenografia che nessun effetto speciale sarà mai in grado di eguagliare. Il resto è cronaca di costume: fans arrivati da tutta Italia, da Ucraina, Gran Bretagna, Australia, Stati Uniti, ragazzi di tutte le età, alcuni agghindati come i loro idoli, altri non così chiaramente identificabili, tanto quieti e ordinati e pacati durante l’attesa nelle strette vie di Taormina che portano all’ingresso del Teatro, quanto calorosi ed esplosivi durante lo show. Dire memorabile sarebbe persino banale. Se non fosse vero.

Scaletta :

Open
Fascination Street
A Strange Day
alt.end
The Blood
The End of the World
Shake Dog Shake
Us or Them
A Night Like This
Push
Just Like Heaven
A Letter to Elise
Lullaby
Never Enough
The Figurehead
From the Edge of the Deep Green Sea
Signal To Noise
The Baby Screams
One Hundred Years
Shiver and Shake
End

At Night
M
Play For Today
A Forest

If Only Tonight We Could Sleep
The Kiss

In Between Days
Friday I’m In Love
Boys Don’t Cry

Faith
Three Imaginary Boys
Grinding Halt
10:15 Saturday Night
Killing An Arab

Nella foto : The Cure live a Taormina (credit by Antonio Parrinello)