Si intitola ironicamente ”Zappa plays Zappa-Tour de Frank!”, la kermesse in onore di Frank Zappa organizzata e tenuta dagli eredi stretti del geniale musicista californiano scomparso nel 1993 all’eta’ di 53 anni: i figli Dweezil e Ahmet e la vedova Gail.
Il tour partira’ il 25 ottobre prossimo all’Olympic Pavillion di Barcellone e fara’ tappa in Italia a Milano e a Roma, rispettivamente, il 27 (al Forum di Assago) e 28 ottobre (Palalottomatica). Il tour promette sorprese in stile zappiano, ”orpelli da intrattenimento piu’ spettacolare del mondo”, ”brividi di misteriose delizie”.
Ahmet Zappa, autore di programmi e fiction tv, esperto di wrestling e componente della Z, la band che ha formato assieme al fratello Dweezil, gia’ all’opera negli ultimi anni di vita del padre. ”La prima musica che ho ascoltato e’ stata quella di mio padre -ha spiegato- Spesso mi addormentavo nel suo studio, la Utility Muffin Research Kitchen, cosi’ potevo restare piu’ tempo vicino a lui mentre lavorava di notte. C’e’ molta gente che non sa come era e come e’ ancora la musica di mio padre: era un genio della musica e credo sia importante portare il messaggio di Frank alle nuove generazioni”.
”Non ci piace il modo in cui dai giornali viene equivocata e malintesa la musica di mio padre oggi -ha aggiunto Dweezil- I giornali continuano a perpetuare l’immagine di Zappa con lo spinello ma era noto che Frank era contro la droga. Piuttosto che continuare a mandare in giro immagini false, offensive e irresponsabili, preferiamo che la gente sappia realmente chi era mio padre attraverso la sua musica”. Opinione in linea, peraltro, con quella del papa’ che diceva che ”il giornalismo musicale e’ fatto da una serie di persone che non sanno scrivere, che intervistano una serie di persone che non sanno parlare, per una serie di persone che non sanno leggere. Scrivere di musica e’ come ballare di architettura”.
”Non pensiamo al tour come a un affare di famiglia -ha detto la vedova di Frank, Gail- L’unico affare di famiglia che ci interessa e’ scegliere la liberta’, investire su noi stessi, nelle cose che consideriamo talenti e doni. Se Frank fosse qui, sarebbe dispiaciuto: perche’ questo tour vorrebbe farlo lui”. Forse, se ci fosse stato lui, avrebbe pero’ apostrofato i fan del ”Zappa plays Zappa”, che arriveranno ad applaudire la sua musica, con una delle frasi che uso’ durante un concerto vedendo i ragazzi che battevano le mani a tempo: ”Avete idea di quanto sembrate stupidi mentre fate questo?”.
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Per concludere in bellezza un anno di grandi soddisfazioni – la sempre crescente popolarità del podcast nelle sue varie declinazioni, il travolgente successo degli spettacoli