Una prestazione maiuscola quella dei FOREIGNER ieri sera all’Alcatraz di Milano, in occasione della loro primissima volta in Italia in trent’anni di carriera.
Mick Jones e la sua band hanno portato il loro spirito da veri rocker, la loro energia e un affiatamento come raramente si vede in formazioni che hanno alle spalle anni e anni di grandi successi.
Gran merito a Kelly Hansen, front man trascinante e vocalmente impeccabile, “poser” al punto giusto, come vuole la miglior tradizione hard-rock, in grado di stabilire un contatto continuo col pubblico lungo le quasi due ore di show.
Che i FOREIGNER fossero tornati in grande stile, lo si poteva già capire dal recente “Can’t Slow Down”, album di grintoso e ispirato hard-rock, che li ha riportati all’attenzione dei grandi media. La scaletta ha dato comunque ampio spazio ai vecchi cavalli di battaglia, da “Cold as ice” a “Waiting for a girl like you”, fino ad arrivare all’inevitabile bis di “I want to know what love is” (che, a dire la verità, è sembrata una mosca bianca all’interno di un concerto al fulmicotone) e alla conclusiva “Hot blooded”.
Sezione ritmica trascinante, sia musicalmente sia visivamente, quella proposta dal duo Pilson – Tichy, una vera garanzia di precisione al servizio dell’hard rock sanguigno dei Foreigner.
I FOREIGNER sono tornati con tutta la loro classe e senza aver perso una briciola di energia, con nuova linfa vitale portata dai nuovi arrivati, grandi musicisti e “animali” da placo.
La scaletta di Milano:
DOUBLE VISION
HEAD GAMES
COLD AS ICE
BLUE MORNING
WAITING FOR A GIRL LIKE YOU
WHEN IT COMES TO LOVE
DIRTY WHITE BOY
CAN’T SLOW DOWN
STARRIDER
FEELS LIKE THE FIRST TIME
URGENT
JUKE BOX HERO
I WANT TO KNOW WHAT LOVE IS
HOT BLOODED
Foto di Barbara Caserta