Prendere in mano un brano dei Depeche Mode (un brano profondamente Depeche Mode come ‘John The Revelator’: scuro, teso, architetture sospese tra gotico, gospel al silicio e blues).
Decostruirlo. Svuotarlo, conservandone l’anima in uno scrigno. Ricostruirlo chirurgicamente. Passo dopo passo. Ricrearne l’anima scura e inquietante lavorando prima di tutto per sottrazione. Farlo poi crescere lentamente, con la cassa in quattro che diventa sempre più insinuante e strati su strati che prendono ad intrecciarsi. Dargli una aerea vertigine. Condurlo ad un crescendo definitivo, che non fa prigionieri.
D’altro canto, diventare il primo dj italiano chiamato ufficialmente dai Depeche Mode a remixare un loro brano è un onore non da poco. Ritrovatosi quindi per questa operazione insieme ad una compagnia di assoluto prestigio mondiale (Tiefschwarz, il progetto U.N.K.L.E.: il gotha dell’elettronica di questi anni) Boosta, nella sua identità che lo vede non solo tastierista dei Subsonica ma anche scienziato dei dancefloor sia come dj che come produttore, dimostra di avere un tocco e una linea d¹azione tanto personale quanto efficace, continuando sulla linea già intrapresa recentemente con piccole gemme come ‘Alice’ e ‘Love Pills’ incontri particolarissimi tra tech-house, electro, atmosfere sospese e melodie sinistramente sognanti.
Questa cornice di suoni è ciò che attende il pubblico del Flippaut 2006 quando venerdì 21 Luglio BOOSTA salirà sul palco dell’Irdoscalo
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