IL MURO DEL CANTO: primo appuntamento del 2026 a Roma!

Dopo un percorso artistico in costante evoluzione e una lunga serie di concerti estivi che hanno confermato il forte legame con il pubblico, Il Muro del Canto torna dal vivo per un appuntamento speciale: sabato 14 marzo 2026 la band salirà sul palco del Largo Venue in Rome, per una data che segna una nuova tappa del loro cammino. Durante il concerto sarà infatti presentato un nuovo singolo inedito, anticipazione di un nuovo capitolo discografico. I tickets are already on sale on Ticketone.

With oltre 14 anni di carriera, sei album pubblicati e più di 500 concerti tra Italia ed estero, Il Muro del Canto rappresenta una delle voci più autentiche e riconoscibili della scena musicale italiana. Tra le collaborazioni più significative figurano quelle con Marco Giallini, protagonista del videoclip La vita è una, e Vinicio Marchioni, presente in Reggime Er Gioco. Nel 2017, il brano 7 Vizi Capitalimade with Piotta, è stato scelto come sigla della serie Netflix Suburra, raggiungendo un pubblico internazionale in oltre 190 Paesi.

Pubblicato il 30 ottobre 2024, La Mejo Medicina ha segnato un momento cruciale nella storia della band, un disco intenso che affronta temi come resistenza, amore, sofferenza, ribellione e resilienza, attingendo alla cultura popolare come fonte inesauribile di ispirazione. In questo lavoro il dialetto convive sempre più con l’italiano, definendo il loro folk-rock urbano, ruvido e profondamente emotivo. Prodotto dal chitarrista Franco Pietropaoli, l’album vede la partecipazione di due nuovi musicisti: Edoardo Petretti (fisarmonica, sintetizzatore e tastiere) e Gino Binchi (batteria). Il titolo nasce dalla crisi attraversata dal gruppo, segnata dall’uscita di due membri storici, e dalla scelta di ripartire con forza e determinazione. Il disco include anche un sentito omaggio a Pierangelo Bertoli, con la reinterpretazione di Eppure Soffia. The first single extract, Montale, accompagnato da un videoclip diretto da Giuseppe Calamunci Manitta e girato a Taranto, ha ulteriormente sottolineato la capacità del Singing Wall di legare musica, poesia e territorio, raccontando luoghi e persone attraverso immagini evocative e potenti.