Esce oggi Dissolve, il nuovo singolo del prossimo album in studio di Tamino Every Dawn’s a Mountain, la cui pubblicazione è prevista per il 21 marzo su etichetta erēmia/Communion Records. Per presentare il nuovo lavoro nel migliore dei modi, il giovane cantautore ha deciso di portarlo subito in scena con una serie di concerti in location di prestigio; questi release shows partiranno proprio dall’Italia con una single date, giovedì 6 marzo 2025 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma. I tickets saranno disponibili per i follower dell’artista su Spotify from 10 am of tomorrow, Thursday 5 December, mentre saranno disponibili per tutti su Ticketone dalle 10 di venerdì 6 dicembre.
Every Dawn’s A Mountain si basa sulla consapevolezza che tutto ciò che hai costruito dentro di te sta per bruciare, forse a fin di bene. Il disco parla di perdita e sradicamento, di rottura e di lasciar andare il passato. Da queste braci emotive, Tamino riemerge per iniziare il prossimo capitolo della sua vita. Scritto principalmente nella sua nuova casa di New York, questo nuovo lavoro costituisce un nuovo inizio per l’artista belga-egiziano, la cui musica ha attirato l’attenzione di Mitski, Colin Greenwood of Radiohead, David Byrne e Lana Del Rey. Nonostante la giovane età, Tamino ha già sulle spalle una lunga serie di concerti da headliner in Europa e Medio Oriente, inclusi diversi sold out in Italia, ed è stato definito da Bob Boilen «una delle voci più straordinarie e memorabili che abbiano mai partecipato a Tiny Desk."
Sebbene Tamino sia stato inizialmente incoraggiato ad imparare la chitarra da suo nonno, il famoso cantante egiziano Muharram Fouad, gli arrangiamenti di questo album sono in gran parte costruiti attorno al suono del suo oud arabo. La voce di Tamino arde dall’inizio alla fine, passando da una tonalità profonda e sensuale a un falsetto tremolante nel giro di pochi istanti. «Usare la musica per trasmettere messaggi più profondi è la chiave di ciò che fa Tamino», ha scritto The Guardian. «Ha portato molti a paragonarlo al defunto cantante americano Jeff Buckley, ma con arrangiamenti orchestrali che ammiccano alle sue origini arabe.»
